Mi chiamo Claudia, anche se voi potete chiamarmi Claudita, soprannome che mi accompagna felicemente dal 2008 quando lavoravo come Bartender in un ristorante Newyorkese…questa però è un’altra storia che magari vi racconterò in un secondo momento.
Ma chi è Claudita? Claudita è una ragazza, una moglie e una mamma che a quasi 33 anni ha deciso di buttarsi in un’avventura che mai, mai, Maaaai (come urlerebbe Antonio Zequila) si sarebbe sognata di intraprendere.
Non vi dirò che fin da bambina amavo lavorare a maglia o all’uncinetto, che la mia passione è sempre stata questa, perché vi mentirei spudoratamente! La verità è che per tutta la vita fino ad ora sono sempre stata negata in qualsiasi attività manuale o artistica, o meglio…questo è quello che ho sempre pensato.
Mia nonna materna, lei si che era brava: la chiamavo Sally Spectra (eh si, la mia passione per Beautiful esiste da che ricordo di essere al mondo) perché da “grande stilista” mi confezionava un sacco di abitini, cappelli e borsette. Con la sua macchina da cucire era un tutt’uno e senza dubbio questa sua arte mi affascinava molto, senza però trasmettermi la spinta necessaria per trasformare il mio osservare in atto creativo.
A Gennaio 2017 nonna mi ha lasciata all’improvviso, lasciando in me un incolmabile vuoto accompagnato da qualche sua preziosa creazione all’uncinetto che tutt’ora conservo gelosamente.
I mesi sono passati e mi sono ritrovata più volte a pensare a lei e a tutte le cose che aveva creato per me: ogni volta che chiudevo gli occhi l’immaginavo china sulla sua macchina da cucire con lo spillo in bocca e il metro per prendermi le misure.
Un’immagine così nitida e forte da spingermi all’interno di una piccola merceria di Treviso (la città in cui vivo), perdermi nella grande parete di gomitoli di lana di fronte a me, ed infine decidere che avrei potuto imparare a fare a maglia. Era settembre 2017 e da lì ad una settimana, mi sono iscritta ad un corso che si tiene proprio in quella piccola merceria. Se oggi sono qui a raccontarvi di me e a mostrarvi le cose che ho creato lo devo ad un’altra figura che, come mia nonna, è stata determinante in questa bella storia: la mia maestra, Marina. In poche lezioni è stata in grado di farmi appassionare ed innamorare dei ferri e dell’uncinetto, un colpo di fulmine che mi ha trasmesso la carica positiva di cui avevo bisogno e uno spirito creativo che sicuramente mi porterà a produrre tantissimi oggetti.
Non voglio scrivere una trilogia tipo “Signore degli Anelli” sulla mia vita, ma ci tenevo a farvi capire come in un attimo in ognuno di noi può accendersi quella scintilla in grado di darci la spinta per creare ciò che fino a quel momento reputavamo inimmaginabile. Per me è stato così.
In cuor mio, spero apprezzerete le mie creazioni e mi verrete a trovare spesso in questo spazio, che poi è un po’ il mio laboratorio.
Ma ora bando alle ciance, squilli di trombe o sigla di Uomini e Donne se preferite: tenetevi pronti a tutto ciò che accadrà qui!
A presto,
Claudita.